Azzurrina, secondo il racconto popolare, sarebbe stata la figlia di un certo Ugolinuccio di Montebello, signore di Montebello (RN) nella metà del1300.
Stando al racconto popolare, Azzurrina sarebbe scomparsa prematuramente andando così ad alimentare una leggenda popolare molto conosciuta in Romagna.
La leggenda:
La leggenda di Azzurrina sarebbe stata tramandata
oralmente per tre secoli, presumibilmente venendo di volta in
volta distorta, ampliata, abbellita. Solo nel '600 un parroco
della zona la mise per iscritto assieme ad altre leggende e
storie popolari della bassa Val Marecchia.
Guendalina era albina. La superstizione popolare del tempo
collegava l'albinismo con eventi di natura magica se non
diabolica. Per questo il padre aveva deciso di farla sempre
scortare da un paio di guardie e non la faceva mai uscire di
casa per proteggerla dalle dicerie e dal pregiudizio popolare.
La madre le tingeva ripetutamente i capelli con pigmenti di
natura vegetale estremamente volatili. Questi, complice la
scarsa capacità dei capelli albini di trattenere il pigmento,
avevano dato alla bimba riflessi azzurri come i suoi occhi che
ne originarono il soprannome di Azzurrina.
La leggenda narra che il 21 giugno del 1375, nel giorno del solstizio d'estate, Azzurrina giocava nel castello di Montebello con una palla di stracci mentre fuori infuriava un temporale. Era vigilata da due armigeri di nome Domenico e Ruggero. Secondo il resoconto delle guardie la bambina inseguì la palla caduta all'interno della ghiacciaia sotterranea. Avendo sentito un urlo le guardie accorsero nel locale entrando dall'unico ingresso ma non trovarono traccia ne della bambina ne della palla. Il suo corpo non venne più ritrovato.
La leggenda vuole che il fantasma della bambina sia rimasto intrappolato nel castello e che torni a farsi sentire nel solstizio d'estate di ogni lustro (quindi che finisce per 0 e 5).
Le registrazioni:
Nel 1989 il castello, che è inserito tra i monumenti nazionali italiani, è stato restaurato dai proprietari, la famiglia dei conti Guidi di Bagno, e aperto al pubblico a pagamento. A partire da quella data vengono fatte ricerche da parapsicologi col fine di catturare, tramite registratori audio ad attivazione sonora, rumori all'interno del castello, chiuso ed isolato, prodotti dal presunto fantasma. Le registrazioni fin ora effettuate, vengono normalmente fatte sentire ai visitatori al termine della visita guidata della rocca.
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